L’architettura come potente strumento di provocazione, sarcasmo e critica alle mezze decisioni
In un contesto segnato dall’incertezza e dall’indecisione sul futuro dello stadio Giuseppe Meazza, questa mia “Suggestione notturna” emerge come una provocazione raffinata e sarcastica.
L’idea di “Spaccare” San Siro a metà non è solo un gesto architettonico, ma un atto di critica nei confronti della complessità burocratica e della mancanza di visione che sta circondando la sua gestione.
La metà lasciata a sé stessa diventa una rovina contemporanea, un monito silenzioso e potente dell’incompiuto e del trascurato. I suoi resti testimoniano un passato glorioso, ma anche l’incapacità di trovare una soluzione definitiva, uno spazio sospeso tra memoria e abbandono. Una mezza decisione, appunto.
L’altra metà, invece, si apre alla città come un’opera di rigenerazione. Le tribune si affacciano su nuovi spazi pubblici, dove la natura e l’architettura dialogano armoniosamente. Qui, il cemento incontra il verde, e la monumentalità dello stadio lascia spazio a luoghi di incontro e ad aree di socializzazione. Un invito alla cittadinanza di riappropriarsi del territorio.
Un esempio di come l’architettura possa provocare e interrogare. Una metà lasciata alla rovina, l’altra trasformata per il futuro: un contrasto che esprime, con eleganza e provocazione, l’urgenza di scegliere tra oblio e rinascita
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